Introduzione
In implantologia può capitare, purtroppo, di dover procedere con una procedura di rimozione dell’impianto dentale.
Oggi cercheremo di comprendere insieme quando è necessario togliere l’impianto dentale, ovviamente sottolineando come questo tipo di decisione dipenda esclusivamente dalla valutazione di un bravo implantologo.
È il caso dei professionisti di Studio Falchetti, studio dentistico specializzato in implantologia a Roma San Giovanni.
Oltre a essere esperti in interventi che prevedono l’inserimento di impianti (come quelli a carico immediato), sono in grado di prendersi cura anche dei pazienti che, per vari motivi, risultano avere problematiche che rendono necessario rimuovere l’impianto dentale stesso.
Casi in cui è necessario ricorrere alla rimozione dell’impianto dentale
Purtroppo, la durata di un impianto dentale non è garantita a vita, e si possono, in alcuni casi, presentare delle problematiche che fanno propendere per la sua sostituzione.
Le motivazioni per cui è necessario propendere per la rimozione di un impianto dentale sono varie.
Se dovessimo elencare in breve le principali, non possiamo non citare le seguenti.
Perimplantite
La perimplantite è una condizione patologica caratterizzata da un progressivo riassorbimento osseo perimplantare ad eziologia batterica.
Trattasi a tutti gli effetti dell’evoluzione negativa di un caso di mucosite orale.
Nel momento in cui l’impianto viene colpito da questa problematica, se le condizioni ossee residue non permettono di eseguire un intervento rigenerativo, utile per ricreare l’osso perso a causa del fenomeno infettivo, sarà necessario rimuovere l’impianto dentale per risolvere la problematica.
Malposizionamento dell’impianto dentale
Non è raro riscontrare uno scorretto posizionamento dell’impianto, avvenimento che rende pressoché impossibile il realizzare un manufatto protesico congruo.
Qualora questo malposizionamento non sia in alcun modo recuperabile, è necessario dover procedere con il rimuovere l’impianto dentale per poterlo posizionare in modo corretto.
Frattura dell’impianto
Nonostante gli impianti di ultima generazione siano costruiti con materiali che li rendono davvero molto resistenti, può comunque capitare che l’impianto stesso si fratturi in uno o più punti.
Ovviamente, qualora accada ciò, non c’è molto che si può fare, e bisogna procedere con l’estrazione dell’impianto dentale.
Ricordiamo, però, che si tratta di un evento del tutto eccezionale, che capita davvero raramente, ma che non può comunque essere totalmente escluso a priori.
Rimozione impianto dentale non correttamente osteointegrato
Abbiamo già avuto modo di parlare di come l’osteointegrazione sia fondamentale per parlare di vero successo implantare nel medio-lungo periodo.
Nonostante nel 90-95% dei casi si abbiano ottimi risultati su impianti inseriti da almeno 10 anni, può comunque capitare che questo processo si verifichi solo parzialmente.
Come possiamo accorgercene? Si può avvertire un rumore sordo alla percussione, dovuto al fatto che, nella zona di interfaccia tra impianto e osso, è presente uno spazio vuoto.
Sono eventi che, lo ripetiamo, difficilmente si verificano, ma non possono in alcun modo essere sottovalutati.
Una mancata osteointegrazione comporterà necessariamente la rimozione dell’impianto dentale.
La cosa più importante, onde evitare che si verifichi questa problematica, è programmare periodicamente con il proprio odontoiatra una serie di controlli specifici, atti a verificare:
- lo stato di igiene orale complessivo della dentatura, e delle componenti presenti intorno all’osso implantare, evitando che si formi del tartaro;
- che l’impianto stesso è stabile e che non ha subito allentamenti di alcuna natura.
Come avviene la rimozione dell’impianto dentale
Fino ad ora abbiamo cercato di spiegare il perché si rende necessaria l’estrazione dell’impianto dentale, ma un altro aspetto importante è chiedersi proprio come avviene questo processo di rimozione.
Rimuovere un impianto dentale è un procedimento che si esegue in anestesia locale, dove i principali passaggi sono i seguenti:
- rimozione della corona dentale;
- estrazione del moncone, ossia la componente collegata alla corona;
- rimozione impianto dentale, sfruttando strumenti e metodologie differenti.
Togliere l’impianto dentale è un procedimento diverso se consideriamo un manufatto protesico osteointegrato o meno.
Rimuovere un impianto dentale mal posizionato
Nonostante non sia complicato rimuovere un impianto dentale non correttamente integrato, può risultare più difficile l’estrazione di un impianto che si è integrato correttamente ma che risulta essere mal posizionato!
La mal posizione, difatti, non è una componente che per forza di cose porta a una mancata osteointegrazione; in questi casi ci si ritrova a dover rimuovere un impianto dentale che ha un legame molto forte con l’osso mandibolare.
Pensate che si ritiene che il legame tra osso e impianto dentale sia in certi casi addirittura superiore a quello che sussiste tra osso e osso!
Questo vuol dire che applicando una forza enorme non si andrebbe a staccare l’impianto dall’osso, ma si rischierebbe di fratturare l’osso stesso, lasciando l’impianto ancora nella sua sede.
Strumenti per rimuovere l’impianto dentale
In questo caso è comunque possibile effettuare la rimozione dell’impianto dentale, servendosi di apposite frese carotatrici.
Sono delle frese cave che vanno ad abbracciare l’impianto e a rimuovere l’osso presente nell’interfaccia.
In alternativa esistono anche degli appositi kit di estrazione implantare.
Sono realizzati in acciaio, e consentono di avvitare l’impianto ed esercitare una forza di svitamento molto elevata, con apposito movimento antiorario.
Esiste anche la cosiddetta tecnologia Piezosurgery, che consente di ottenere la separazione dell’impianto dall’osso, asportando solo la porzione di osso necessario.
L’utilizzo di inserti piezoelettrici consente di agire solo dove è necessario, senza agire sull’intera circonferenza dell’impianto.
Si tratta di una procedura poco invasiva, che porta notevoli vantaggi:
- preserva l’osso perimplantare;
- minimizza i traumi, consentendo alla ferita di guarire in tempi più rapidi;
- consente di predisporre la zona a futuri nuovi processi di osteointegrazione.
Dopo la rimozione dell’impianto dentale si può inserirne uno nuovo?
L’evoluzione della moderna implantologia ha consentito di risolvere anche questa problematica.
Difatti è oggi possibile, una volta effettuata la rimozione dell’impianto dentale, programmare subito l’inserimento di uno nuovo.
Questo può verificarsi:
- contestualmente all’intervento di estrazione dell’impianto;
- successivamente, programmando il nuovo inserimento a distanza di qualche settimana.
La scelta dipenderà anche dal livello di tessuto osseo residuo, che dovrà essere preservato nel modo migliore possibile. Ecco perché si potrebbe optare per attendere un breve periodo prima di installare il nuovo impianto.
Conclusioni
Abbiamo visto insieme perché può accadere di dover rimuovere un impianto dentale, e quali sono le procedure per una corretta estrazione dello stesso.
Ricordiamo sempre che parlare di rimozione dell’impianto dentale non deve spaventare, in quanto avviene raramente che si debba ricorrere a questa procedura.
Ma ovviamente il rischio zero in implantologia non esiste, anche per questo è importante informare correttamente il paziente su cosa può accadere, qualora si verificassero problematiche come quelle fin qui descritte.
Non dimenticate che i moderni impianti dentali garantiscono elevata affidabilità e, nella stragrande maggioranza dei casi, non presentano alcune problematiche di mancata osteointegrazione.
Programmando delle periodiche visite di controllo sarà possibile verificare che tutto proceda secondo i piani!
Se abiti a Roma, sappi che presso lo Studio dentistico della Dr.ssa Paola Falchetti troverai esperti in implantologia, che sapranno prendersi cura del ripristino del vostro cavo orale.
Richiedere un consulto medico presso la nostra clinica è semplice!
Non devi fare altro che contattarci allo 06 7720 1233 o al 392 8022 767, oppure compilare il form seguente per prenotare una prima visita!
Ci troviamo a Roma, in Via Cappadocia 12-18.
Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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