Introduzione
La pericoronite è un’infiammazione acuta della gengiva che circonda un dente in fase di eruzione, ossia quando non risulta essere completamente uscito.
Il termine deriva dal greco “peri” = intorno e dai termini “corona” = corona del dente ed “ite”, ossia infiammazione.
La pericoronite dentale è un processo patologico che interessa principalmente i tessuti molli che afferiscono alla zona dei terzi molari inferiori e superiori (comunemente noti come “denti del giudizio”).
Questa patologia può essere favorita dai batteri che penetrano nello spazio tra dente e gengiva, esitando in un’infezione.
Inoltre, l’infiammazione che determina la pericoronite dentale può essere indotta anche:
- dalla pressione del dente in fase di eruzione;
- traumi meccanici;
- anche dall’accumulo di residui alimentari nella tasca gengivale.
Casi di pericoronite presso lo Studio Falchetti di Roma
Presso il nostro Studio dentistico di Roma San Giovanni, siamo soliti ad affrontare casi di pericoronite del dente del giudizio.
I pazienti in questione sono per lo più giovani, compresi in una fascia di età che va dai 18 ai 30 anni, che si presentano in Studio lamentandosi di un forte dolore, proprio in prossimità dei denti del giudizio.
All’esame obiettivo, quindi dopo aver effettuato una semplice visita, ci rendiamo conto che essi presentano:
- notevole arrossamento della gengiva, che appare gonfia, arrossata e dolente in corrispondenza della sede interessata;
- lo stato infiammatorio è, talvolta, accompagnato da pus, afte o sanguinamento attorno alle corone dei denti del giudizio, siano essi superiori o inferiori.
Considerando la pericolosità di questa patologia, riteniamo importante realizzare una piccola panoramica relativa alla pericoronite del dente del giudizio.
Partendo dalle cause e dalla sintomatologia, arriveremo a spiegare quali sono i trattamenti attualmente più efficaci, oltre all’importanza di una corretta prevenzione a casa e dal proprio dentista di fiducia.
Cause che portano alla formazione di una pericoronite del dente del giudizio
Il tutto inizia da una mancata completa eruzione dei denti del giudizio (terzi molari), soprattutto di quelli inferiori.
La mandibola presenta due dimensioni:
- una componente orizzontale, dove erompono i denti dell’arcata inferiore;
- ma anche una componente verticale che è la BRANCA MONTANTE della mandibola.
I denti del giudizio nascono in questa zona e con la crescita tendono a scendere e posizionarsi nella componente orizzontale.
Molto spesso accade che questi non trovino il loro spazio eruttivo, rimanendo inclusi o coperti parzialmente dalla gengiva.
Questo può determinare la formazione di un recesso, ovvero una tasca in cui i batteri possono facilmente annidarsi e generare un’infezione.
Fattori causali e favorenti
Ecco i fattori che possono determinare e mantenere il processo flogistico.
In primis parliamo delle infezioni.
I batteri, normalmente presenti nel cavo orale, possono penetrare all’interno della tasca tra dente e gengiva, colonizzandola e determinando l’infiammazione dei tessuti adiacenti.
In qualche caso, l’infezione attiva associata alla pericoronite può evolvere in ascesso pericoronale (pus) o cellulite.
Questi processi patologici possono aggravarsi e diffondersi anche alla gola o alla guancia.
Importante è anche il ruolo dei residui alimentari.
Lo stesso processo innescato dai batteri presenti nel cavo orale può essere scatenato da batteri che proliferano per la presenza di particelle alimentari sotto la gengiva.
Altri fattori scatenanti
Nello specifico ci riferiamo a traumi e fattori irritativi.
Quando il dente del giudizio superiore erompe prima di quello inferiore, può, durante la masticazione e nella chiusura della bocca, ferire la gengiva infiammata del dente del giudizio inferiore.
Il tutto tende a peggiorare la sintomatologia della pericoronite.
La pericoronite può essere favorita, quindi, dalla pressione del dente in fase di eruzione e dai traumi meccanici (dovuti al dente antagonista, che talvolta infatti viene estratto per alleviare questi fastidi).
Importante è anche la posizione del dente e le ragioni anatomiche.
La pericoronite dentale può verificarsi anche quando è troppo ampia la distanza tra il germe del dente che deve erompere e la zona di posizionamento definitivo dello stesso.
Difatti, si può creare una sorta di cisti follicolare attorno alla corona del dente, dovuta al consumo dell’osso presente in questo gap.
Altre volte, come abbiamo spiegato in precedenza, manca invece lo spazio per l’alloggiamento del dente del giudizio.
Soggetti maggiormente a rischio di pericoronite
I soggetti maggiormente a rischio, considerando la pericoronite come una patologia correlata all’eruzione dei denti del giudizio, sono sicuramente i PAZIENTI GIOVANI, in un’età compresa tra i 17-18 anni e i 30 anni.
Dobbiamo sottolineare però che spesso cono coinvolti, con SINTOMATOLOGIA ESTREMAMENTE RIDOTTA SE NON ASSENTE, anche i denti da latte che devono cadere.
Nei bambini piccoli infatti, la patologia può verificarsi durante la dentizione, immediatamente prima dell’eruzione dei denti decidui (denti da latte).
Sintomi e forme riconducibili a pericoronite del dente
La pericoronite si presenta con una vasta gamma di sintomi, nella fattispecie:
- dolore alla mandibola accentuato dalla masticazione;
- gengiva gonfia e arrossata;
- dolore irradiato in zona auricolare (coinvolge l’orecchio);
- fastidio irradiato alle tempie o all’occhio, soprattutto per pericoronite legata al dente del giudizio superiore;
- mal di gola;
- rigonfiamento dei linfonodi sottomandibolari e auricolari;
- sapore sgradevole in bocca per sovra-infezione batterica;
- alitosi.
L’infiammazione che abbiamo può essere ACUTA o CRONICA.
Pericoronite in forma acuta
La pericoronite acuta sopraggiunge improvvisamente, e altrettanto rapidamente sparisce (nell’arco di pochi giorni).
É la forma di gran lunga più diffusa che presenta anche segni clinici lampanti:
- arrossamento della gengiva attorno al dente;
- lieve gonfiore che sparisce dopo somministrazione di antidolorifico, più raramente è necessario l’antibiotico.
La forma acuta, tipicamente riguarda i denti del giudizio dell’arcata inferiore.
Nel caso in cui ci troviamo di fronte a un peggioramento del quadro infiammatorio, in genere può presentare questi sintomi sistemici.
- febbre;
- mal di testa;
- gonfiore diffuso.
Pericoronite in forma cronica
A seguito di un episodio di pericoronite acuta, non risolta con l’estrazione del dente del giudizio, possiamo trovarci difronte forme croniche o ricorrenti.
Come si manifestano? Periodicamente, ma in maniera non predicibile o attendibile, ci troviamo nuovamente di fronte a episodi di infiammazione gengivale nella zona del dente del giudizio, alternati da momenti silenti.
La pericoronite cronica può causare pochi o alcuni sintomi, sicuramente se non percepibili dal paziente saranno evidenziati dal dentista durante la prima visita.
Complicanze e patologie concomitanti
Sicuramente la più diffusa e frequente complicanza è l’ascesso pericoronale, che si manifesta con una raccolta di pus localizzato nella zona, ma che nei casi più gravi può estendersi in diverse zone della bocca.
Nei casi più gravi, quest’infezione può diffondersi all’orecchio, alla lingua, all’intera mandibola, alla gola, ai linfonodi e via via a varie zone della testa e del collo.
Una pericoronite può evolvere in setticemia e può comportare il ricovero ospedaliero e l’intervento chirurgico immediato.
Occasionalmente, l’ascesso pericoronale può portare a compromissione delle vie aeree (es. angina di Ludwig).
FORTUNATAMENTE questi casi sono piuttosto rari, ma non ci dimentichiamo che occorre necessariamente, non appena ci si presentino i primi sintomi, farsi visitare da un odontoiatra, proprio per seguire una giusta terapia e scongiurare tali complicanze.
Le complicanze sistemiche cioè diffuse al di là della zona dei denti, evidenziano come segni e sintomi: febbre, malessere o linfonodi ingrossati nel collo.
É importante sottolineare una particolare attenzione nel caso in cui la pericoronite si presenti in una paziente in gravidanza.
Verificatasi tale spiacevole evenienza, una donna in gravidanza deve consultare il suo dentista e il suo ginecologo per un approccio alla patologia multidisciplinare (ginecologo, medico di base e dentista).
Questo, anche se attualmente i nuovi protocolli prevedono, per noi dentisti, di trattare tranquillamente pazienti in gravidanza e per loro, di poter sottoporsi a terapia farmacologica.
Come si effettua una diagnosi di pericoronite
Sicuramente la diagnosi di pericoronite arriva dal clinico, per cui prima di incorrere in terapie fai da te, è bene consultare il proprio odontoiatra.
Questo perché? Per non incorrere in errori diagnostici: anche un dente che ha una profonda carie, magari non visibile ad occhio nudo può dare una sintomatologia simile, e deve essere curato nell’immediato.
Il dentista effettuerà un esame obiettivo per verificare lo stato di eruzione del dente o se vi sono problematiche, come infiammazioni o rigonfiamenti nell’area, eventualmente drenando l’area interessata per alleviare la tensione dovuta all’ascesso.
Se necessario effettuerà una radiografia tridimensionale, solitamente una CONE BEAM (se la clinica è dotata di questa apparecchiatura, come proprio lo Studio dentistico Falchetti di Roma San Giovanni) e da lì valuterà la terapia.
Diagnosi differenziale
Come dicevamo precedentemente, ci sono altre patologie odontoiatriche che presentano sintomi sovrapponibili a quello della pericoronite.
Ad esempio, ci riferiamo alla parodontite in fase acuta, la pulpite da carie dentale e il dolore miofasciale acuto nel disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare.
Terapia consigliata per curare una pericoronite
Sicuramente dopo la diagnosi effettuata dal nostro odontoiatra seguita l’indicazione terapeutica.
Somministrazione di antiinfiammatori
Se la pericoronite è associata a manifestazioni lievi ed il dolore è circoscritto e non diffuso, è possibile gestire la sintomatologia con antinfiammatori (dalla più blanda tachipirina all’ibuprofene).
A questi segue la somministrazione di antibiotici nel caso di infezione conclamata con gonfiore, dolore irradiato e difficoltà masticatorie (in genere Augmentin).
Tutto questo è associato ad attente e specifiche manovre di igiene orale. Nello specifico, risciacqui di acqua salata tiepida, perossido d’idrogeno o clorexidina (antisettico) associata a uso di antidolorifici.
Inoltre, è consigliabile curare con particolare accortezza l’igiene orale quotidiana.
Estrazione del dente del giudizio antagonista
Ovviamente, se il dente del giudizio parzialmente erotto non riesce a completare il processo di uscita in poco tempo (cosa verificabile clinicamente e da visione dell’ORTOPANORAMICA), continueranno ad accumularsi residui di cibo e batteri nella tasca gengivale, è quindi molto probabile che la pericoronite ritorni.
In quel caso si opterà per l’estrazione del dente.
Estrazione dell’elemento con pericoronite
Se le radiografie mostrano che il dente inferiore non è in posizione idonea per erompere completamente, il dentista per alleviare il fastidio, ad esempio dovuto a “morsicatio” della guancia, può estrarre il dente superiore.
In seguito si prescriveranno antibiotici come profilassi, prima di intervenire dopo alcuni giorni con l’estrazione di quello inferiore.
L’indicazione della chirurgia orale è elettiva, quindi verrà eseguita immediatamente l’estrazione in caso di pericoronite cronica o ricorrente.
Scappucciamento del dente con pericoronite
Talvolta il dentista può intervenire con l’eliminazione chirurgica del lembo peduncolato, o tasca che ricopre il dente del giudizio, così da pulire accuratamente l’area infetta.
Se la zona è particolarmente infetta, questa manovra di SCAPPUCCIAMENTO richiederà anche una successiva fase, nella quale verranno somministrati antibiotici per via orale.
Ricordiamo che queste terapie fin qui elencate, verranno decise esclusivamente dal dentista a seguito di una valutazione costo biologico-beneficio.
Consigli per una corretta prevenzione di casi di pericoronite
La prevenzione della pericoronite e delle sue complicanze, nella fattispecie lo svilupparsi di ascessi, può essere gestita domiciliarmente solo attraverso una buona igiene orale dei denti in toto.
Attenersi a queste semplici regole può contribuire a mantenere pulita la zona, però non basta.
Difatti, risulta essere fondamentale la visita routinaria di controllo dal dentista seguita dalla seduta semestrale di igiene orale professionale.
Questo per consentire una tempestiva e rapida e efficace risoluzione del problema nei tempi e nei modi più corretti, o addirittura prevenire l’insorgere del problema stesso.
Tuttavia, se queste manovre non funzionano e la pericoronite tende a ripresentarsi periodicamente, potrebbe essere necessario rimuovere il lembo di tessuto gengivale sovrastante il dente parzialmente erotto.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario estrarre il dente.
Consigli per l’igiene orale
Lavare i denti dopo ogni pasto, con particolare interesse per la zona dei denti del giudizio, aiutandosi con lo spazzolino elettrico, che con la piccola testina, consente l’accesso alle zone più scomode da detergere.
Soprattutto la sera, applicare sulla parte gel a base di clorexidina, avendo cura di non risciacquare per mantenere l’antisettico più in posa possibile.
Effettuare dopo ogni pasto sciacqui con acqua ossigenata, che grazie al suo effetto effervescente, garantisce la rimozione di residui alimentari in modo più efficace.
Talvolta si possono anche effettuare lavaggi con ago smusso di acqua ossigenata direttamente nella tasca che sovrasta il dente.
IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE PREVENIRE É SEMPRE MEGLIO CHE CURARE.
EFFETTUATE SEMPRE CONTROLLI PERIODICI E IGIENE PROFESSIONALE, OGNI QUALVOLTA IL VOSTRO ODONTOIATRA DI FIDUCIA VE LO CONSIGLIA.
Lo Studio dentistico della Dr.ssa Paola Falchetti è all’avanguardia nella cura di patologie come la pericoronite del dente del giudizio a Roma.
Ci troviamo a Roma, in Via Cappadocia 12-18.
Per richiedere un appuntamento puoi anche compilare il form che trovi di seguito!
Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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