Introduzione
L’estrazione del dente del giudizio è uno tra gli interventi di chirurgia orale più eseguiti nel nostro studio odontoiatrico di Roma San Giovanni.
Nonostante si tratti di un intervento molto comune, non tutti sono a conoscenza della sua reale utilità.
Ecco perché all’interno di questo approfondimento vedremo insieme:
- cosa è un dente del giudizio (chiamato anche con il termine “molare del giudizio“);
- quando si rende necessario estrarre un dente del giudizio.
Cosa sono i denti del giudizio
I denti del giudizio sono gli ultimi denti ad erompere, ovvero a presentarsi all’interno dell’arcata dentaria.
Fisiologicamente compaiono tra i 18 e i 25 anni di età, lasso temporale che può essere definito per convenzione “epoca del giudizio”.
Normalmente i denti del giudizio sono quattro:
- due presenti nell’arcata superiore;
- e due nell’arcata inferiore (vengono anche detti ottavi o terzi molari, perché sono gli ultimi molari, se presenti, che spuntano dietro il primo e secondo molare).
A seconda della problematica potrebbe essere necessario optare per l’estrazione di un dente del giudizio superiore od inferiore.
Sono sempre più frequenti i casi dove la nascita del dente del giudizio è complicata, al punto tale che essi non riescano mai ad avere una completa eruzione, risultando spesso:
- malposizionati (ciò può contribuire a casi di errata occlusione);
- inclinati;
- parzialmente ricoperti dalla gengiva.
Tutto ciò accade perché nel corso dell’evoluzione della specie, le dimensioni della bocca si sono via via ridotte mentre, di contro, sono aumentate le dimensioni della scatola cranica.
Ecco perché, in una piccola mandibola, gli ultimi molari non hanno più spazio per uscire.
In questo caso si rende necessario estrarre i denti del giudizio, anche per evitare che la mancata eruzione porti all’accumulo di residui e batteri nella zona incriminata, con probabile formazione di pericoronite.
Come accorgersi della nascita dei denti del giudizio
I denti del giudizio solitamente occupano l’ultimo posto in fondo a mandibola e mascella, spuntando talvolta più internamente, laddove trovano spazio.
Sono gli ultimi denti la cui eruzione designa il completamento della dentatura permanente.
Per quanto suddetto talvolta possono non essere presenti affatto (dato verificabile tramite una lastra ortopanoramica) o il più delle volte presentarsi in posizioni anomale.
Ricoperti da gengiva o addossati ai denti contigui, possono renderci la vita difficile.
Difatti, il dolore causato dalla nascita di un dente del giudizio è un’esperienza che accomuna molti di noi.
Ecco perchè è sempre buona cosa mettersi nelle mani di professionisti seri in campo odontoiatrico e verificare con una semplice visita di controllo come sta la nostra dentatura e questi denti in particolare.
Se verrà ritenuto necessario si procederà con un intervento di estrazione dei denti del giudizio.
Ma quali sono i sintomi che preannunciano la comparsa dei denti del giudizio?
- sensazione di gonfiore della gengiva, soprattutto nella parte posteriore del cavo orale;
- dolore alla mascella e problematiche importanti sia nel cercare di aprirla che nel chiuderla;
- alitosi persistente;
- sensazione di cattivo sapore in bocca.
Casi che portano all’estrazione del dente del giudizio
Sono rari i casi in cui i terzi molari erompano in una corretta posizione e possano pertanto permanere in arcata per tutta la durata della vita.
Principalmente sono tre i motivi per cui è necessaria l’estrazione del dente del giudizio da parte del dentista.
Dente del giudizio cariato
I denti del giudizio, vista la loro posizione molto posteriore e talvolta molto interna, risultano difficilmente detergibili; in poche parole è difficile riuscire a lavarli correttamente.
Il rischio è quello di ritrovarsi con un dente del giudizio cariato, con carie più o meno profonde, e solitamente, quando cominciano a darci dolore e fastidio, a sviluppare sensibilità al caldo e al freddo.
In questo caso state attenti, perché un’eccessiva sensibilità può essere uno dei sintomi della pulpite dentale.
Con tale problematica è sensato togliere il dente del giudizio!
Curare un dente che si trova in una posizione scomoda per essere pulito adeguatamente, determinerebbe nel breve periodo una potenziale recidiva di carie (si potrebbe quindi cariare una seconda volta).
Considerando che il costo di estrazione del dente del giudizio è pressoché identico alla cura di una carie dolorosa e sulla cui riuscita non c’è certezza, tanto meglio optare per l’estrazione del dente del giudizio!
Denti del giudizio ricoperti dalla gengiva
La gengiva è solita formare delle tasche, come una sorta di cappuccio che ricopre la porzione posteriore del dente.
Tali tasche costituiscono un serbatoio di batteri, lì si fermano residui di cibo e placca.
Man mano che questa tasca si riempie iniziano i fastidi: dapprima una lieve dolenzia, poi un gonfiore, fino a determinare un dolore pulsante, che si irradia all’orecchio e alla gola.
Verificati questi sintomi, occorre rimediare con una terapia farmacologica ed estrarre i denti del giudizio con un intervento di chirurgia orale.
Malposizione dei denti del giudizio
Spesso la malposizione può manifestarsi tramite un’inclinazione della corona del dente a ridosso del molare contiguo.
Accade che gli ottavi non trovino spazio per spuntare diritti in arcata e si inclinino, andando cosi a porsi in posizione perpendicolare all’asse del secondo molare.
Purtroppo questa condizione è percepibile dal paziente soltanto quando il dente del giudizio inizia a far male, o meglio è il molare vicino cariato che manda avvisi.
La malposizione è verificabile dal dentista solo attraverso una lastra, endorale o ortopanoramica perché totalmente nascosto sotto la gengiva.
Che fare in questi casi? Purtroppo la terapia è doppia:
- togliere i denti del giudizio;
- nella migliore delle ipotesi curare la carie del dente vicino, nella peggiore devitalizzarlo.
Si prova dolore durante l’estrazione di un dente del giudizio?
Purtroppo nell’immaginario comune estrarre il dente del giudizio risulta quasi un’impresa titanica, dolorosissima e estremamente lunga.
Innanzitutto non tutti i denti del giudizio sono uguali:
- per alcuni bastano 5 minuti ad estrarli ed il dolore con una gusta dose di anestesia è praticamente nullo, sia durante l’estrazione ma anche dopo;
- altri denti del giudizio sono più complessi da estrarre, ma abbiamo dei presidi farmacologici eccellenti per controllare il dolore soprattutto nel post-operatorio.
Terapia farmacologia consigliata
E’ innanzitutto necessario effettuare una corretta terapia con antibiotico.
Nei casi di pre-esistente infezione la terapia va effettuata a partire dal giorno prima, in altri casi in cui non abbiamo infezione e l’estrazione è semplice, la terapia antibiotica è sufficiente un unico giorno, quello dell’estrazione.
Quando si decide di togliere i denti del giudizio, importante è la somministrazione di antidolorifico.
Prendere una compressa di Brufen o Tachipirina 1 ora prima dell’estrazione aiuta a controllare meglio il dolore una volta svanito l’effetto dell’anestesia.
In interventi che durano più a lungo, o più complessi risulta estremamente utile la somministrazione di cortisone che aiuta a eliminare o ridurre il gonfiore nei giorni successivi.
Chiaramente sia l’uso di analgesici che di antinfiammatori deve essere strettamente ed esclusivamente prescritto dall’odontoiatra.
La somministrazione di cortisone solitamente viene effettuata:
- immediatamente dopo l’intervento tramite un’iniezione locale;
- vicino alla sede di estrazione dei denti del giudizio (ma SOLO ED ESCLUSIVAMENTE dal medico).
Il dolore e il gonfiore post-operatorio può essere perfettamente controllabile con il ghiaccio posto sulla guancia, o sul viso nella zona dell’estrazione a intervalli regolari ed il più possibile in prima giornata.
Cosa fare dopo l’estrazione del dente del giudizio
Ecco un utile ed indispensabile elenco di indicazioni post-intervento da eseguire alla lettera (in particolare cosa mangiare e cosa bere post estrazione del dente del giudizio):
- evitare sciacqui e sputi per 24 ore. Se si ha sapore di sangue in bocca, bere un bel bicchiere di acqua fredda;
- non bere bevande calde, né mangiare cibi caldi o duri o con pezzetti. Fare questo favorisce la guarigione tramite formazione del coagulo nella zona ed evita di mandare cibo nella zona, con il rischio di infezione della ferita chirurgica;
- evitare attività fisica per 2-3 giorni. Questa fa aumentare la pressione sanguigna e può determinare un sanguinamento locale, difficile da gestire a casa;
- dormire con la testa sollevata, in posizione semiseduta per la notte successiva all’estrazione;
- collocare ghiaccio localmente ed esternamente. Va bene sia il ghiaccio secco che i siberini appoggiati su un panno asciutto, alterando 5 minuti di applicazione e 5 minuti senza per evitare ustioni da freddo;
- attenersi alla terapia farmacologica consigliata;
- effettuare sciacqui con collutorio consigliato a partire dal secondo giorno POST-INTERVENTO.
Infine, cosa mangiare dopo l’estrazione del dente del giudizio? Soprattutto cibi morbidi e freddi (mozzarella, stracchino, pure freddo, etc.) per i due giorni successivi all’intervento.
Seguendo pedissequamente tali istruzioni, non si avrà ne dolore, ne gonfiore nel post-operatorio e il decorso di intervento di estrazione del dente del giudizio sarà davvero una passeggiata.
Estrazione dente del giudizio a Roma presso lo Studio Falchetti
Necessiti di un intervento di estrazione del dente del giudizio a Roma?
Non avere timore!
Lo Studio dentistico della Dr.ssa Paola Falchetti a Roma è la soluzione ideale al tuo problema, ci prenderemo cura di te con professionalità e rapidità!
I nostri odontoiatri professionisti sono perfettamente in grado di valutare la condizione del tuo dente del giudizio e stabilire il trattamento più idoneo al tuo caso, fino all’estrazione del dente del giudizio stesso, che effettuiamo in sedazione endovenosa.
Ci troviamo a Roma, in Via Cappadocia 12-18.
Per richiedere un appuntamento puoi anche compilare il form che trovi di seguito!
Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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