Introduzione
L’implantologia stand alone è una tecnica odontoiatrica molto comune, ideata per sostituire un singolo dente mancante, evitando di dover ricorrere all’utilizzo di un tradizionale ponte.
Abbiamo visto come sia possibile, grazie alla tecnica del carico immediato, ripristinare un’intera arcata nel giro di 24-48 ore:
- restituendo sin da subito le funzionalità estetiche, fonetiche e masticatorie al paziente;
- ripristinando il sorriso perduto.
In molti casi non è necessario dover procedere con un intervento di tale livello.
Il paziente in esame può aver perso un singolo dente, ad esempio a causa di una carie estesa, di un’infezione gengivale o di danni collaterali dovuti a un infortunio.
In questi casi può essere eseguito un intervento di cosiddetta “implantologia stand alone”, per sostituire il dente mancante, con un singolo impianto!
L’impianto dentale singolo verrà, anche in questo caso, inserito nell’osso mascellare o mandibolare, al fine di riempire il vuoto causato dalla mancanza del dente.
Tale impianto stand alone verrà poi utilizzato come base per il posizionamento di un dente artificiale, che ripristinerà la funzionalità e l’estetica del sorriso del paziente.
In questo approfondimento, parleremo di:
- come avviene la procedura di inserimento di un singolo impianto dentale;
- perché può risultare vantaggiosa, rispetto a un classico ponte dentale.
Implantologia stand alone: perché è preferibile rispetto a un ponte dentale tradizionale?
Ci sono diversi motivi validi per ritenere più conveniente l’uso della tecnica stand alone, rispetto al classico ponte dentale.
Vediamoli di seguito.
Preservazione delle strutture dentali adiacenti
Un ponte dentale richiede l’utilizzo di denti adiacenti come supporto, che devono essere limati per essere adattati alla forma del ponte.
Di contro, l’implantologia stand alone non richiede l’utilizzo di denti adiacenti e, quindi, non comporta alcuna modifica delle strutture dentali naturali.
Potenziale maggiore resistenza nel tempo
Mediamente, un ponte dentale ha una durata di vita stimata compresa tra i 7 e i 10 anni, a differenza di un impianto, che può durare mediamente tra i 10 e i 15 anni.
Non dimentichiamoci, però, che tali valori sono meramente ipotetici, in quanto la durata di un manufatto protesico, che si tratti di un ponte dentale o di un impianto singolo, dipende da diverse condizioni cliniche, tra cui:
- condizione fisica di partenza del paziente;
- livello di igiene orale domestica quotidiana;
- rispetto di periodiche visite di manutenzione.
Con il tempo, ci possono essere anche altri fattori, che possono influire sulla durata del manufatto protesico.
Fratture, carie, infiammazioni gengivali non opportunamente trattate, possono alterare lo stato dei denti e dei tessuti circostanti, rispetto al momento in cui il manufatto viene installato.
Altri motivi validi per preferire l’implantologia stand alone
Si può propendere all’uso dell’implantologia stand alone, considerando anche, rispetto a una tradizionale ponte, la migliore:
- stabilità: l’impianto dentale singolo viene inserito direttamente nell’osso mascellare o mandibolare, fornendo un supporto più stabile rispetto a un ponte, che è sostenuto da denti adiacenti;
- funzionalità: l’impianto dentale singolo permette di ripristinare la funzione masticatoria in modo più efficace rispetto a un ponte, poiché offre una stabilità maggiore;
- estetica: l’impianto dentale singolo permette di ripristinare la bellezza del sorriso in modo più naturale rispetto a un ponte, poiché il dente artificiale viene inserito direttamente sull’impianto e quindi non è visibile il giunto tra il dente artificiale e i denti adiacenti.
Come viene eseguito un intervento di implantologia stand alone?
La procedura di inserimento di un impianto dentale, tramite l’implantologia stand alone, viene eseguita in più fasi, che andremo ad analizzare di seguito.
Valutazione preliminare del paziente
Il dentista inizia sempre valutando lo stato di salute generale del paziente ed eseguendo un’anamnesi, volta a verificare che non ci siano controindicazioni all’intervento.
Sempre in sede di valutazione, verrà eseguita una TAC tridimensionale, volta a:
- valutare lo stato dell’osso mascellare o mandibolare;
- verificare che ci sia una quantità sufficiente di osso per l’inserimento dell’impianto.
Come abbiamo già approfondito, presso lo Studio Falchetti di Roma San Giovanni è possibile utilizzare moderne tecniche di esame diagnostico tridimensionali, con l’uso della tecnologia Dentalscan.
Questa ci consentirà di creare una rappresentazione digitale precisa e dettagliata della bocca del paziente, rilevando forma e la struttura dei denti e dell’osso mascellare o mandibolare.
Senza dubbio un ottimo alleato, utile anche per l’intervento di inserimento di un singolo impianto dentale.
Implantologia stand alone: esecuzione dell’intervento
Il giorno di esecuzione dell’intervento, verranno eseguiti i seguenti passaggi.
Sedazione locale: al paziente verrà pratica un’anestesia locale, con il fine di rendere il paziente insensibile, nella zona in cui verrà inserito il singolo impianto dentale.
Preparazione del sito di inserimento: il dentista preparerà il sito di inserimento dell’impianto, effettuando un piccolo taglio nella gengiva, utile per creare una finestra di accesso all’osso mascellare o mandibolare.
Inserimento del singolo impianto: il dentista inserisce l’impianto nell’osso, avvitandolo con una chiave di inserimento, chiudendo in seguito il sito di inserimento, suturando la gengiva con apposito filo di sutura.
Una domanda solitamente posta è la seguente: è possibile inserire un singolo impianto dentale con la tecnica del carico immediato?
Assolutamente si, è possibile effettuare il caricamento della corona dentaria, sostituendo il singolo dente mancante, sin da subito, ottenendo un ripristino immediato della dentatura nella sua interezza.
Va comunque detto che la procedura del carico immediato è consigliabile soprattutto se, in sede di valutazione preliminare, si riscontra un’elevata stabilità primaria da parte del paziente.
Ricordiamo che, con questo termine, ci riferiamo alla capacità dell’osso di mantenere l’impianto dentale saldo e senza movimento prima che si verifichi il processo di osteointegrazione.
Questa stabilità viene garantita da caratteristiche proprie dell’osso, come lo spessore e la densità, che consentono un perfetto ancoraggio dell’impianto.
Tempistiche di completamento del processo di osteointegrazione
Come noto, parliamo di successo implantare nel momento in cui, tra osso e vite endossea che sostiene l’impianto, si crea un processo di osteointegrazione, la creazione di un legame solido esattamente come quello che sussiste tra dente naturale e osso.
Per quanto riguarda la tecnica di implantologia stand alone, si prevedono tempi di guarigione differenti, a seconda che l’impianto:
- venga inserito nella mascella inferiore;
- o, in alternativa, nella mascella superiore.
In generale, il tempo di guarigione è più breve nella mascella inferiore, poiché l’osso in questa zona è più denso e mineralizzato, il che consente una fusione più rapida dell’osso con la superficie dell’impianto.
Di solito, i restauri degli impianti inseriti nella mascella inferiore possono essere completati in meno di 3 mesi dal loro posizionamento, mentre per quelli inseriti nella mascella superiore il tempo di guarigione solitamente è di circa 5-6 mesi.
Conclusioni
Come abbiamo visto, l’implantologia stand alone risulta essere una validissima alternativa al tradizionale ponte dentale, consentendo il ripristino di un singolo dente già nell’arco di 24-48, se le condizioni di partenza del paziente sono tali da propendere per l’uso della tecnica del carico immediato.
Di conseguenza, se per cause di vario genere, avete la necessità di ripristinare un singolo dente perduto, è molto importante non perdere tempo.
Le conseguenze di un mancato ripristino sono note ai più:
- distanziamento dei denti rimanenti, che tendono a spostarsi per riempire il vuoto, cosa che può compromettere l’allineamento dei denti e la masticazione, portando a casi di malocclusione;
- cambiamento della forma del viso;
- possibili problematiche di masticazione;
- possibili problematiche di pronuncia;
- problematiche a livello estetico.
Con l’implantologia stand alone, tutto questo è facilmente evitabile!
Se state cercando un esperto in implantologia a Roma, che sappia prendersi cura del vostro cavo orale e ripristinare il vostro sorriso con un impianto, vi consigliamo di recarvi presso il nostro Studio di Roma San Giovanni.
Presso lo Studio Falchetti, potrete trovare alcuni tra i migliori professionisti in implantologia della Capitale.
Per prenotare un appuntamento il prima possibile, vi invitiamo a chiamare il nostro studio o a compilare il form disponibile online.
Ci troviamo a Roma, in Via Cappadocia 12-18.
Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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