paziente con atrofia ossea, cui è necessario un intervento di implantologia senza osso

Implantologia senza osso (o con poco osso): quali soluzioni?

Tabella dei Contenuti

Introduzione

L’implantologia senza osso si riferisce a tecniche avanzate per pazienti con grave atrofia ossea mascellare o mandibolare, che non hanno una quantità sufficiente di osso per supportare impianti convenzionali, con conseguente rischio di fallimento.

Grazie ai progressi nelle tecniche implantologiche, l’assenza di osso non rappresenta più una barriera per chi desidera riacquistare la stabilità e la bellezza di un sorriso fisso e naturale.

Tecniche avanzate come gli impianti zigomatici, l’uso del carico immediato e soluzioni innovative come l’implantologia iuxtaossea (con la quale viene posizionato un unico impianto in titanio, tra l’osso mascellare e il periostio), la carenza di osso può essere superata con successo.

Queste tecniche migliorano i risultati clinici e riducono il rischio di complicanze, offrendo nuove opportunità di trattamento a pazienti che in passato non sarebbero stati candidabili per una riabilitazione implantare fissa.

Nel nostro approfondimento, il team dello Studio dentistico Falchetti, di Roma San Giovanni, esplorerà nel dettaglio le tecniche disponibili per consentire un intervento di implantologia anche nei pazienti con poco o senza osso.

Tipologie di atrofia ossea e le loro soluzioni

atrofia ossea in paziente privo di un dente

L’atrofia ossea può essere classificata in tre tipi principali: atrofia verticale, orizzontale e mista.

Ognuna di queste tipologie ha un impatto diverso sulla fattibilità degli impianti dentali e richiede soluzioni specifiche per garantire una riabilitazione efficace.

Atrofia ossea verticale: questa condizione si verifica quando l’altezza dell’osso alveolare è significativamente ridotta, limitando la superficie disponibile per l’ancoraggio degli impianti.

In questi casi, una delle soluzioni più utilizzate è l’impiego degli impianti zigomatici.

Questi impianti si ancorano direttamente all’osso zigomatico, che ha una densità ossea maggiore rispetto all’osso alveolare, offrendo una stabilità ottimale anche nei casi di grave atrofia.

Atrofia ossea orizzontale: questa tipologia di atrofia comporta una riduzione dello spessore dell’osso residuo, il che rende difficile inserire un impianto convenzionale a causa del limitato supporto osseo disponibile.

In queste situazioni, l’implantologia iuxtaossea è una valida alternativa. Con questa tecnica, una struttura metallica personalizzata viene posizionata sulla superficie dell’osso residuo, fornendo una base stabile su cui fissare la protesi dentale, evitando così la necessità di rigenerare il volume osseo.

Atrofia ossea mista: l’atrofia mista combina sia una perdita in altezza che in spessore dell’osso, richiedendo un approccio terapeutico altamente personalizzato.

In tali casi, potrebbe essere necessario combinare diverse tecniche, come l’utilizzo degli impianti zigomatici insieme all’implantologia iuxtaossea o agli impianti a carico immediato.

L’uso degli impianti a carico immediato, in particolare, consente di ridurre i tempi di riabilitazione e migliorare il comfort del paziente, garantendo una soluzione funzionale anche nelle situazioni di atrofia più complesse.

La scelta della tecnica più adeguata dipende da un’accurata valutazione clinica, che considera la qualità e la quantità dell’osso residuo, l’anatomia del paziente e le esigenze funzionali ed estetiche.

Impianti All-on-4 e All-on-6, per atrofia moderata

all on four per intervento di implantologia senza osso

Gli impianti All-on-4 e All-on-6 rappresentano tecniche di riabilitazione avanzata che consentono il posizionamento di impianti dentali anche in presenza di una ridotta quantità di osso residuo.

Questi approcci prevedono l’inserimento di quattro (All-on-4) o sei (All-on-6) impianti in punti strategici dell’arcata dentale, massimizzando il contatto con l’osso disponibile e garantendo una stabilità ottimale per supportare la protesi fissa.

La tecnica All-on-4 è indicata nei pazienti con atrofia ossea moderata, poiché consente di evitare interventi complessi di rigenerazione ossea, riducendo il numero di impianti necessari e il relativo impatto chirurgico.

L’All-on-6, invece, fornisce una stabilità ancora maggiore, con una distribuzione del carico più uniforme, risultando ideale per pazienti che necessitano di un supporto più robusto per una protesi a lungo termine.

Queste tecniche offrono una soluzione efficace e meno invasiva rispetto agli approcci tradizionali, garantendo una stabilità immediata e una buona funzionalità.

Impianti zigomatici, per gravi atrofie ossee

Gli impianti zigomatici costituiscono una soluzione altamente specialistica per i pazienti con perdita ossea estrema nell’arcata superiore, dove il volume osseo alveolare è insufficiente per il supporto di impianti convenzionali.

Questi impianti si ancorano all’osso zigomatico, una struttura anatomica caratterizzata da una densità elevata e una notevole resistenza meccanica, fornendo così una base solida per il supporto della protesi.

Gli impianti zigomatici sono spesso considerati un’opzione di ultima istanza per quei pazienti che presentano gravi atrofie ossee, rendendo impraticabili le tecniche di rigenerazione o l’inserimento di impianti tradizionali.

Questa tecnica consente di evitare interventi di rigenerazione ossea complessi e riduce significativamente i tempi di trattamento, ripristinando funzionalità ed estetica in tempi relativamente brevi, migliorando così la qualità della vita del paziente.

Implantologia iuxtaossea

L’implantologia iuxtaossea rappresenta un’opzione terapeutica per pazienti con gravi carenze ossee che non possono essere trattate con interventi di rigenerazione ossea o che presentano una densità ossea insufficiente per sostenere impianti endossei convenzionali.

Questa tecnica prevede il posizionamento di impianti su una struttura metallica personalizzata, progettata tramite tecnologie digitali avanzate per adattarsi perfettamente alla superficie dell’osso residuo.

La struttura metallica viene fissata direttamente all’osso rimanente, fornendo una base stabile per l’inserimento della protesi.

L’implantologia iuxtaossea elimina la necessità di incrementare il volume osseo mediante innesti o rigenerazioni, garantendo risultati funzionali ed estetici con un approccio relativamente rapido e minimamente invasivo.

Grazie all’utilizzo di tecnologie di progettazione digitale su misura per ogni paziente, questa tecnica ottimizza l’adattamento anatomico e aumenta la predicibilità dei risultati clinici, rappresentando una valida alternativa per pazienti con condizioni ossee complesse.

Implantologia a carico immediato: quando è possibile?

cavo orale ripristinato

L’implantologia a carico immediato è una tecnica che permette di ridurre significativamente i tempi di attesa tra l’inserimento degli impianti e il posizionamento delle protesi fisse.

A differenza delle tecniche tradizionali, in cui è necessario attendere un periodo di guarigione che può variare da tre a sei mesi per consentire l’osteointegrazione degli impianti, l’implantologia a carico immediato consente di applicare una protesi provvisoria nello stesso giorno dell’intervento chirurgico.

Questa tecnica è particolarmente indicata anche nell’implantologia con supporto osseo limitato.

Grazie a una pianificazione digitale accurata e all’uso di tecnologie avanzate come la navigazione chirurgica e la tomografia computerizzata (CT scan), è possibile individuare le zone con la maggiore densità ossea e posizionare gli impianti in maniera ottimale, garantendo la stabilità primaria necessaria per il carico immediato.

L’implantologia a carico immediato offre numerosi vantaggi: consente di evitare lunghi periodi senza denti, migliora immediatamente la qualità della vita del paziente e riduce il numero di interventi chirurgici necessari.

Inoltre, grazie all’uso delle moderne tecnologie, è possibile ottenere risultati predicibili e in tempi brevi, senza compromettere la stabilità e la sicurezza dell’impianto.

Questo approccio minimamente invasivo permette di restituire ai pazienti un sorriso funzionale e estetico in tempi significativamente ridotti rispetto alle tecniche tradizionali.

Rigenerazione ossea come opzione complementare

paziente con un dente in meno e mancanza di osso

La rigenerazione ossea e l’innesto osseo rappresentano interventi preliminari utilizzati nei casi di atrofia ossea non troppo avanzata, con l’obiettivo di aumentare il volume osseo e creare una base adeguata per il posizionamento degli impianti dentali.

La rigenerazione ossea può essere realizzata attraverso l’impiego di materiali biocompatibili che stimolano la formazione di nuovo tessuto osseo, o mediante l’innesto osseo, che prevede l’utilizzo di osso autologo (prelevato da un’altra parte del corpo del paziente) o osso eterologo (proveniente da un donatore o da materiali sintetici).

Queste tecniche richiedono un’attenta selezione del tipo di materiale e del metodo più adatto, in funzione della quantità e della qualità dell’osso residuo, così come delle condizioni sistemiche del paziente.

Queste procedure risultano particolarmente utili per quei pazienti che presentano una perdita ossea moderata, poiché consentono di rendere l’area edentula adeguata all’inserimento di impianti convenzionali, aumentando così il numero di opzioni terapeutiche disponibili.

Tuttavia, la rigenerazione ossea presenta anche sfide importanti: si tratta di interventi relativamente invasivi, che comportano tempi di recupero più lunghi rispetto ad altre soluzioni, e il loro successo dipende da molteplici fattori, inclusa la salute sistemica del paziente e la qualità dell’osso rimanente.

Nonostante le difficoltà associate, la rigenerazione ossea costituisce una strategia complementare fondamentale per aumentare la fattibilità degli interventi di implantologia, soprattutto nei casi di atrofia ossea moderata.

L’incremento del volume osseo mediante queste tecniche offre una maggiore stabilità degli impianti, migliorando i risultati funzionali e l’estetica a lungo termine, nonché la soddisfazione complessiva del paziente.

Conclusioni

Come abbiamo avuto modo di vedere in questo approfondimento sull’implantologia senza osso (o con poco osso), le tecniche avanzate disponibili oggi permettono di affrontare con successo anche i casi di atrofia ossea più complessi, restituendo ai pazienti la possibilità di avere una protesi fissa funzionale ed esteticamente piacevole.

Presso lo Studio Falchetti, ci avvaliamo di un approccio personalizzato e mirato, utilizzando le più moderne tecnologie per pianificare e realizzare ogni intervento con la massima precisione e cura.

Questo ci consente di ottenere risultati duraturi e di alta qualità, che migliorano significativamente la vita dei nostri pazienti.

Il nostro studio, situato a Roma nel quartiere di San Giovanni, è specializzato in tecniche innovative di implantologia, tra cui l’uso degli impianti zigomatici, e le tecniche di riabilitazione All-on-4 e All-on-6.

Siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri pazienti la possibilità di tornare a sorridere e masticare con sicurezza, anche in casi in cui in passato l’assenza di osso avrebbe reso l’implantologia convenzionale impossibile.

Se abiti a Roma e stai cercando un esperto in implantologia dentale, lo Studio Dentistico della Dr.ssa Paola Falchetti è il punto di riferimento che fa al caso tuo.

Situato a San Giovanni, in Via Cappadocia 12-18, offriamo competenze consolidate e un approccio personalizzato per ogni paziente.

Garantiamo risultati eccellenti sia dal punto di vista funzionale che estetico.

Per una consulenza approfondita sul tuo caso, contattaci allo 06 7720 1233 o compila il form sul nostro sito per prenotare una visita.

Dr.ssa Paola Falchetti