implantologia non invasiva con guida chirurgica

Implantologia non invasiva, quando è il caso di utilizzarla?

Tabella dei Contenuti

Introduzione

L’implantologia non invasiva, nota anche come implantologia transmucosa o tecnica flapless, rappresenta una soluzione ideale per quei pazienti che hanno sempre temuto l’implantologia tradizionale, in particolar modo per il timore di provare dolore durante l’intervento.

Oggi vogliamo esplorare cosa rende l’implantologia non invasiva un’opzione così vantaggiosa e quali benefici essa può offrire.

Questa tecnica prevede l’inserimento degli impianti dentali, come nella sua forma tradizionale, ma senza la necessità di effettuare incisioni chirurgiche o sollevare il lembo gengivale.

Ciò significa che non si utilizzano bisturi né punti di sutura, rendendo l’intervento decisamente meno traumatico, soprattutto in pazienti con forte paura del dentista.

Sebbene per alcuni pazienti l’implantologia non invasiva possa sembrare una novità, questa tecnica esiste da oltre sessanta anni, ed è stata sviluppata parallelamente all’implantologia convenzionale.

Ma da dove nasce la necessità di sviluppare un’alternativa meno invasiva, rispetto alla procedura classica?

Scopriamolo insieme, con l’approfondimento realizzato dal team della Dr.ssa Paola Falchetti di Roma San Giovanni!

Implantologia non invasiva: perché può essere una valida opzione?

Quando si esegue un intervento di implantologia tradizionale, una piccola quantità di tessuto osseo, può andare persa durante il primo anno successivo all’intervento (parliamo comunque di valori inferiori al millimetro).

Questo riassorbimento osseo, spesso legato all’apertura del lembo gengivale, può causare l’esposizione dell’osso e aumentare il rischio di contaminazione batterica.

Inoltre, l’apertura del lembo interrompe l’apporto di sangue e nutrienti forniti dal periostio, il tessuto che riveste l’osso e ne favorisce il mantenimento.

L’implantologia non invasiva è stata sviluppata proprio per scongiurare queste possibili complicanze.

Oltre a ridurre il riassorbimento osseo, questa tecnica presenta anche il grande vantaggio di minimizzare i possibili fastidi successivi a un intervento di implantologia, rendendo la fase di convalescenza molto più semplice.

È importante, però, sottolineare che l’implantologia non invasiva non è una opzione a discrezione del paziente (anche perché, probabilmente, tutti opterebbero per questo tipo di intervento).

Ad esempio, presso il nostro studio dentistico di Roma San Giovanni, valutiamo sempre attentamente il singolo caso, decidendo solo in seguito qual è l’approccio più idoneo per curare il paziente.

Studio preliminare con tomografia computerizzata Cone Beam 3D

macchinario tc cone beam 3d

Ma come viene eseguito un intervento di implantologia non invasiva? Partiamo dalla fase preliminare.

Questo studio iniziale, servirà all’implantologo per valutare la condizione specifica di partenza del paziente.

Anche se con l’implantologia non invasiva non si interviene direttamente sul tessuto osseo, è comunque fondamentale eseguire un’indagine accurata.

A tal proposito, si utilizza una TAC specifica per garantire la massima precisione.

Presso lo Studio Falchetti di Roma, utilizziamo la cosiddetta tomografia computerizzata Cone Beam 3D, che permette di ottenere una visione tridimensionale dettagliata delle arcate dentarie, sia superiore che inferiore, valutando con precisione sia la qualità che la quantità dell’osso disponibile.

Questo esame è davvero importante, in quanto ci consente di determinare il punto preciso di inserimento dell’impianto dentale, minimizzando così i rischi per il paziente e garantendo un intervento sicuro ed efficace.

Grazie a questa tecnologia, possiamo evitare di agire “a nostra sensazione” , e garantire che l’impianto venga collocato con la massima accuratezza, assicurando così risultati ottimali e un’esperienza post-operatoria più confortevole per il paziente.

Guida chirurgica e posizionamento dell’impianto transmucoso

guida chirurgica in intervento di implantologia

Dopo aver valutato le condizioni del paziente, il dentista procederà alla pianificazione dell’intervento utilizzando software appositi.

Questo passaggio consente di simulare l’operazione di implantologia non invasiva, creando un progetto dettagliato che verrà inviato a un laboratorio specializzato.

Sulla base dei dati forniti dall’implantologo, si andrà a ideare una guida chirurgica personalizzata.

Di che cosa si tratta? Assomiglia molto a un classico bite in resina trasparente, ma è dotato di specifici “fori-guida”. Tali fori sono fondamentali per guidare con precisione la fresa utilizzata dal dentista, assicurando il corretto posizionamento, l’inclinazione e la profondità dell’impianto.

Il grande vantaggio di questa tecnica è che i piccoli fori necessari per inserire l’impianto vengono realizzati senza l’uso del bisturi.

Questo vuol dire che il lembo gengivale non viene aperto e l’inserimento dell’impianto avviene passando attraverso la mucosa gengivale.

Una volta posizionato l’impianto, viene infine applicato un moncone (o abutment), che fungerà da base per l’aggancio della futura protesi.

Implantologia non invasiva: quali sono i reali punti di forza di questa tecnica?

guida chirurgica in intervento di implantologia

L’implantologia non invasiva porta con sé una serie di vantaggi che la rendono un’opzione molto apprezzata dai pazienti.

Partendo subito da quello che è unanimemente considerato come principale punto di forza, è chiaro che questo tipo di intervento non prevede incisioni sul lembo gengivale.

Questo riduce notevolmente il trauma operatorio, limitando l’intervento all’esecuzione dei fori necessari per l’inserimento dell’impianto.

Questo approccio garantisce una maggiore comodità per il paziente, garantendo una riabilitazione implantare più confortevole e una rapida osteointegrazione, senza complicazioni.

Inoltre, il dolore post-operatorio e le fastidiose sensazioni di gonfiore, tipiche degli interventi più invasivi, sono sensibilmente ridotti.

Un altro grande beneficio di questa tecnica è la riduzione del rischio di riassorbimento osseo, fenomeno che può compromettere la stabilità dell’impianto nel tempo.

Grazie alla ridotta invasività e alla breve durata dell’intervento, l’inserimento dell’impianto può essere completato in un’unica seduta, senza la necessità di attendere la guarigione delle incisioni.

Infine, l’aspetto estetico è un altro elemento favorevole: il trattamento non lascia segni visibili, risultando una scelta preferita da chi cerca soluzioni estetiche discrete.

Conclusioni

Come abbiamo visto l’implantologia non invasiva, sebbene estremamente vantaggiosa, richiede una competenza tecnica avanzata.

L’assenza di una visione diretta del tessuto osseo impone un’accurata preparazione e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia come la guida chirurgica.

È fondamentale che l’operatore abbia una solida esperienza nell’utilizzo di questi supporti per garantire risultati eccellenti.

Se abiti a Roma o nelle vicinanze e stai cercando un esperto in implantologia dentale, lo Studio Dentistico della Dr.ssa Paola Falchetti è la scelta ideale.

Situato nel quartiere San Giovanni, in Via Cappadocia 12-18, il nostro studio è un punto di riferimento per trattamenti implantologici avanzati (carico immediato, all on four, all on six, implantologia computer guidata).

Grazie alla nostra esperienza consolidata, possiamo offrirti soluzioni personalizzate che combinano funzionalità ed estetica, assicurando un recupero rapido e senza complicazioni.

Per una prima visita e per valutare insieme quale tecnica implantologica risulti più adatta al tuo caso, non esitare a contattarci allo 06 7720 1233 o a compilare il form di contatto che troverai sul nostro sito.

Saremo lieti di accoglierti e proporti un piano di cura su misura.

Dr.ssa Paola Falchetti