Introduzione
La malocclusione di seconda classe scheletrica è una delle problematiche più frequenti, tra quelle con cui è chiamato giornalmente a confrontarsi l’ortodontista.
Si definisce seconda classe dentale, un quadro clinico caratterizzato da un’alterazione dei rapporti sagittali delle arcate.
Nella fattispecie, quest’alterazione sussiste tra i denti dell’arcata inferiore che occludono distalmente (ossia più indietro) rispetto a quelli dell’arcata superiore.
La malocclusione di seconda classe è una delle forme di disallineamento dentale più comuni, imputata anche di problematiche estetiche come il gummy smile.
I pazienti che si rivolgono presso il nostro Studio dentistico di Roma San Giovanni, riferiscono di vedere molto spazio tra le due arcate e di percepire gli incisivi superiori come molto grandi e sporgenti.
In particolare, l’estetica del volto risulta essere rovinata da questa sorta di “dentoni da topolino”.
Cosa si nasconde dietro questa problematica estetica
Quello che il paziente spesso ignora è che dietro questa condizione percepita da lui come “problema ai denti” si cela una problematica scheletrica, quindi legata ad errate proporzioni tra le strutture scheletriche che costituiscono il volto.
Alla base di queste alterazioni scheletriche possono esserci fattori genetici o fattori ambientali.
Difatti, sappiamo che alterazioni funzionali come un maggior ricorso alla respirazione orale, possono concorrere a modificare l’equilibrio muscolare e determinare quadri anche severi di malocclusione di seconda classe scheletrica.
La discrepanza scheletrica, in un caso di malocclusione dentale di seconda classe, può dipendere da:
- eccessivo sviluppo del mascellare superiore;
- ridotto sviluppo della mandibola. Tale coazione risulta essere la più comune, infatti la letteratura scientifica dimostra che più dell’80% dei casi di malocclusione di classe 2, sia dovuto allo sviluppo mandibolare;
- un misto di entrambe le condizioni.
Terapia della seconda classe scheletrica
La terapia delle malocclusioni di seconda classe scheletrica, ha obbiettivi diversi in base all’età e alle esigenze del paziente.
Come detto, la seconda classe è una problematica scheletrica, legata quindi a basi ossee che non sono perfettamente proporzionate tra loro.
Di conseguenza le possibilità terapeutiche tra le quali ci troviamo a scegliere sono essenzialmente due:
- correggere la malocclusione scheletrica. Questo è possibile nei bambini e negli adolescenti con crescita residua o negli adulti che scelgono di intraprendere un percorso ortodontico-chirurgico;
- camuffare la malocclusione scheletrica tramite movimenti dentali.
Terapia nei giovani pazienti
L’uso di apparecchiature funzionali, se viene individuato un timing corretto, produce cambiamenti piacevoli e sostanziali in giovani pazienti con malocclusione di seconda classe ortodontica.
Il miglioramento che ne consegue è sia sull’estetica del viso che sull’occlusione del paziente.
Come mai avvengono questi cambiamenti?
Il fatto è che queste apparecchiature hanno il potenziale di produrre un cambiamento sia dentale che scheletrico, riuscendo a:
- rallentare la crescita del mascellare superiore;
- stimolare la crescita mandibolare.
Questo tipo di terapie regalano particolare soddisfazione sia all’ortodontista che al paziente.
I cambiamenti che risultano sono evidenti e riguardano sia il sorriso che il viso del paziente, ma non sono applicabili nei casi in qui il residuo di crescita del paziente sia nullo o non particolarmente significativo.
Educare i genitori a visite precoci dall’ortodontista è fondamentale, solo in questo modo si riesce a individuare il momento migliore per iniziare la terapia.
La prima visita dal dentista pediatrico è consigliata intorno ai 5-6 anni, in modo da conoscere il bambino ed entrare in confidenza.
Successivamente vengono programmati dei controlli periodici a distanza di 6, 8 o 12 mesi in base allo sviluppo scheletrico del bambino in modo da essere certi di poter continuare a contare sul nostro principale alleato, che è la crescita.
Terapia malocclusione di seconda classe su paziente a fine crescita
Qualora la crescita residua del paziente sia nulla, le uniche possibilità terapeutiche che rimangono per la risoluzione di una problematica di malocclusione di seconda classe dentale, sono:
- un percorso ortodontico chirurgico;
- una terapia ortodontica per mimetizzare la discrepanza tra le basi scheletriche con dei movimenti dentali.
La terapia ortodontico-chirurgica trova indicazione per i pazienti che al termine della crescita, si aspettano alla fine del trattamento una modifica sostanziale:
- non solo dell’estetica del sorriso (per la quale esistono anche soluzioni differenti, come l’uso di apparecchi invisibili o delle faccette dentali;
- ma anche dell’estetica del profilo e più in generale del viso.
Questa terapia prevede:
- una preparazione ortodontica alla chirurgia. L’esperto in odontostomatologia deve posizionare i denti in modo che occludano in maniera corretta al termine dell’intervento e il paziente ritrovi una corretta occlusione;
- un intervento di chirurgia maxillo-facciale che va a spostare le basi scheletriche per garantire un’estetica del profilo ideale.
La terapia ortodontica di “camouflage”, è riservata ai pazienti che non presentano un deficit estetico tale da giustificare il ricorso alla chirurgia.
Queste terapie per la malocclusione dentale di seconda classe, consentono di garantire al paziente un’occlusione corretta, avendo impatto estetico solo marginale sul profilo del paziente.
Naturalmente l’estetica generale e del sorriso subiscono un netto miglioramento.
Conclusioni
Questo approfondimento sulla malocclusione di seconda classe scheletrica è utile anche per ricordarvi che, qualora presentiate problematiche collegate ad essa, è possibile trovare una soluzione valida!
Se abitate a Roma o nei dintorni, presso lo Studio dentistico Falchetti troverete i migliori professionisti nella risoluzione di casi di seconda classe dentale e delle problematiche ad esso connesse.
Per un primo consulto, non dovrete fare altro che contattarci allo 06 7720 1233 o al 392 8022 767, oppure compilare il form seguente per prenotare una prima visita!
Ci troviamo a Roma, in Via Cappadocia 12-18.
Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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