Se hai uno o più impianti dentali, è probabile che ti sia posto una domanda importante: “Potrò sottopormi a una risonanza magnetica in futuro?“.
È un dubbio comune e assolutamente legittimo. L’idea di un potente macchinario magnetico che interagisce con il metallo inserito nella mascella può generare ansia e preoccupazione.
Si sente spesso parlare di rischi legati al surriscaldamento, allo spostamento di oggetti metallici o ad alterazioni delle immagini diagnostiche.
Ma cosa c’è di vero? La buona notizia è che, con i moderni impianti dentali, queste paure sono in gran parte infondate.
In questa guida dello Studio Dentistico Falchetti di Roma San Giovanni, faremo chiarezza sulla compatibilità tra risonanza magnetica e impianti dentali , spiegando perché oggi questo esame può essere affrontato con la massima serenità e quali accorgimenti pratici adottare.
Perché nasce il dubbio: come funziona la risonanza magnetica

Per capire perché non c’è da preoccuparsi, è utile comprendere, in modo semplice, il funzionamento di questo esame.
La risonanza magnetica (RM) utilizza un campo magnetico estremamente potente e onde di radiofrequenza per creare immagini dettagliate degli organi e dei tessuti interni del corpo.
Il campo magnetico interagisce con i materiali cosiddetti ferromagnetici, come il ferro, il nichel o il cobalto, attirandoli con forza.
È per questo motivo che, prima di entrare nella sala di risonanza, viene chiesto di rimuovere ogni oggetto metallico.
Il dubbio sugli impianti dentali nasce proprio da qui: essendo in metallo, non c’è il rischio che vengano “attirati” dal macchinario?
I materiali degli impianti dentali moderni: la chiave della sicurezza

La risposta sta nel materiale con cui sono realizzati gli impianti di oggi.
Gli impianti dentali moderni non sono fatti di un metallo qualsiasi, ma principalmente di titanio di grado medicale o, in alcuni casi, di zirconia.
- Titanio: Questo materiale non è ferromagnetico, ma paramagnetico. In parole semplici, non viene attratto in modo significativo da un campo magnetico. La sua interazione è così debole da non comportare alcun rischio di spostamento o surriscaldamento durante una risonanza magnetica. È lo stesso materiale usato per protesi ortopediche (anca, ginocchio) che sono considerate sicure per questo tipo di esame.
- Zirconia: È un materiale ceramico, completamente privo di metallo. Di conseguenza, non ha alcuna interazione magnetica ed è totalmente sicura per la risonanza magnetica.
Grazie a questi materiali biocompatibili e tecnologicamente avanzati, la sicurezza del paziente durante l’esame non è a rischio.
Qual è il rischio reale? L’artefatto nell’immagine
Se il rischio per la sicurezza è nullo, esiste però una possibile criticità, seppur gestibile: la creazione di artefatti.
Un impianto dentale, pur non essendo attratto, può “disturbare” il campo magnetico nelle sue immediate vicinanze, creando una distorsione o un’area scura sull’immagine diagnostica.
Questo fenomeno è rilevante solo se la zona da esaminare è molto vicina alla bocca (ad esempio, una risonanza dell’encefalo o del massiccio facciale).
Se l’esame riguarda un ginocchio, una spalla o l’addome, l’impianto dentale non avrà alcuna influenza sulla qualità delle immagini.
Cosa fare in pratica prima di una risonanza magnetica
La regola d’oro è la comunicazione.
- Informa sempre il tecnico di radiologia: Prima di iniziare l’esame, comunica al personale medico la presenza di impianti dentali. Loro sapranno come regolare i parametri della macchina per minimizzare gli artefatti.
- Richiedi il passaporto implantare: Uno studio dentistico di alto livello, al termine del trattamento, dovrebbe rilasciare un “passaporto implantare“. Si tratta di un documento che certifica marca, modello, lotto e materiale dell’impianto inserito. È un certificato di qualità che diventa fondamentale per dare informazioni precise a qualsiasi altro medico in futuro.
- Se hai impianti datati: Se hai un impianto inserito molti anni fa e non conosci il materiale, parlane con il tuo dentista attuale. Spesso è possibile risalire al modello o, in ogni caso, si può informare il radiologo per usare una cautela extra.
E per gli altri controlli (TAC, aeroporto)?
La compatibilità degli impianti dentali moderni non si limita alla risonanza magnetica.
- TAC (Tomografia Assiale Computerizzata): Non utilizza campi magnetici, ma raggi X. Gli impianti non rappresentano alcun rischio.
- Scanner aeroportuali: I metal detector degli aeroporti sono tarati per rilevare quantità di metallo molto più grandi. È estremamente improbabile che un impianto dentale li faccia suonare. E anche se dovesse accadere, una semplice spiegazione è sufficiente per chiarire la situazione senza alcun problema.
La scelta dei materiali: la nostra garanzia per la tua sicurezza a Roma

La compatibilità tra impianti dentali e risonanza magnetica è oggi una certezza, a patto che vengano utilizzati materiali di altissima qualità e pienamente certificati.
La tranquillità di un paziente non riguarda solo il successo dell’intervento, ma anche la sua vita futura e la possibilità di accedere a qualsiasi cura medica senza preoccupazioni.
Presso lo Studio Dentistico Falchetti, la sicurezza e la salute a lungo termine del paziente sono la nostra priorità.
Per questo, utilizziamo esclusivamente impianti in titanio puro di grado 4 e impianti in zirconia, i materiali con i più alti standard di biocompatibilità e sicurezza.
Al termine del percorso, rilasciamo al paziente il passaporto implantare, perché crediamo nella trasparenza e nel diritto di ogni persona di avere pieno controllo sulla propria storia clinica.
Questa attenzione ai dettagli è ciò che fa la differenza tra “mettere un dente” e prendersi cura di un paziente a 360 gradi.
Se hai dubbi sui materiali del tuo impianto o stai valutando un nuovo trattamento, parlane con noi.
Saremo felici di darti tutte le informazioni necessarie.
📍 Dove siamo: Via Cappadocia 12-18, Roma (quartiere San Giovanni)
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Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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