Introduzione
Ti sembra di percepire una sensazione di mobilità sul tuo impianto? L’impianto dentale si muove, o ti da questa impressione?
Sappi che un impianto dentale che si muove non è qualcosa di normale, e quindi è necessario porre l’attenzione immediata da parte di un professionista.
Gli impianti dentali, difatti, sono progettati per integrarsi stabilmente con l’osso mascellare, garantendo una funzione ottimale e un’estetica naturale.
Tuttavia, alcuni fattori possono influenzare questa stabilità, portando a un movimento indesiderato dell’impianto (anche se, lo ricordiamo, si tratta di casi comunque rari!).
In questo articolo, redatto dal team dello Studio dentistico Falchetti di Roma San Giovanni, esploreremo le ragioni per cui un impianto dentale potrebbe muoversi, quali segnali osservare e quando è necessario preoccuparsi.
Se hai notato che il tuo impianto dentale dondola o hai dubbi sulla sua stabilità, continua a leggere per ottenere informazioni utili e consigli pratici (e non dimenticare di richiedere un rapido consulto con il tuo implantologo!).
Possibili cause relative a un impianto dentale che si muove
La stabilità di un impianto dentale è essenziale per il suo successo a lungo termine.
Ma quali sono le cause che potrebbero portare alla mobilità del nostro impianto dentale? Vediamole nel dettaglio.
Uno dei motivi principali per cui un impianto dentale si muove è la mancata osteointegrazione.
Questo processo, fondamentale per la riuscita dell’intervento, consiste nella fusione tra impianto ed osso mascellare.
Se l’osteointegrazione non avviene correttamente, l’impianto non trova il supporto necessario e inizia a muoversi.
Un’altra causa significativa è da trovarsi nella perimplantite, un’infiammazione che colpisce i tessuti attorno all’impianto.
La perimplantite, come abbiamo visto, può derivare da una cattiva igiene orale, che porta all’accumulo di placca e batteri, ma anche da altre cause, come una ridotta quota di supporto osseo disponibile o la presenza di malattie come il diabete o l’artrite reumatoide.
Questa condizione, causando il riassorbimento dell’osso alveolare, compromette la stabilità dell’impianto.
Se trascurata nel tempo, la perimplantite può portare alla mobilità dell’impianto e alla sua eventuale perdita.
Anche il verificarsi di eventi traumatici esterni rappresenta un’altra possibile causa di mobilità dell’impianto dentale.
Incidenti o traumi facciali possono danneggiare l’impianto o l’osso circostante, portando a un movimento dell’impianto.
Anche il sovraccarico masticatorio dovuto a bruxismo non trattato può contribuire a questa problematica, in quanto le forze eccessive esercitate sull’impianto possono comprometterne la stabilità.
Infine, il riassorbimento dell’osso alveolare, indipendentemente dalla perimplantite, può essere dovuto a diverse ragioni, come malattie sistemiche, osteoporosi o altre condizioni che influenzano la densità ossea.
Quando l’osso che circonda l’impianto si riassorbe, l’impianto perde il suo ancoraggio e può iniziare a muoversi.
Segnali di allarme: quando è il caso di effettuare un controllo del proprio impianto dentale
La mobilità dell’impianto dentale è, chiaramente, il segnale d’allarme primario.
Un impianto dentale deve essere SEMPRE fermo e stabile; se si percepisce un movimento, anche minimo, c’è probabilmente un problema.
Il dolore persistente, specialmente se localizzato attorno all’impianto, è un altro indicatore di potenziali complicazioni.
Sebbene un leggero disagio possa essere normale subito dopo l’intervento, un dolore continuo o acuto può suggerire un’infiammazione o un’infezione, come la perimplantite.
Anche il sanguinamento delle gengive, soprattutto durante lo spazzolamento o la masticazione, è un segnale da non sottovalutare.
Le gengive sane non dovrebbero sanguinare facilmente; il sanguinamento immediato al primo sollecito, può indicare una cattiva igiene orale o un’infezione in corso.
Un altro segnale di allarme è la presenza di un cattivo odore persistente o di un sapore sgradevole in bocca. Questi sintomi possono derivare da un’infezione batterica attorno all’impianto.
La retrazione gengivale è un altro indicatore di possibile problema. Se le gengive si ritirano attorno all’impianto, l’osso di supporto potrebbe essere in fase di riassorbimento, compromettendo la stabilità dell’impianto e causando la sua mobilità.
La secrezione di pus attorno all’impianto è un segnale evidente di un’infezione avanzata.
La presenza di pus indica che l’infezione è già a uno stadio critico e richiede un intervento immediato. Anche la presenza di dolore durante la masticazione, unito alla sensazione di instabilità, è un indicatore che qualcosa non va.
In alcuni casi, si può notare anche un cambiamento nella posizione dell’impianto o della protesi ad esso collegata.
Questo può essere dovuto al riassorbimento osseo o a una perimplantite che ha compromesso la struttura di supporto.
Complicazioni associate a un impianto dentale che si muove

Le complicazioni associate a un impianto dentale che si muove possono essere differenti. Una delle principali conseguenze è il rischio di infezioni.
Quando un impianto dentale si muove, i tessuti circostanti possono infiammarsi e diventare terreno fertile per i batteri, aumentando il rischio di perimplantite.
Il riassorbimento dell’osso alveolare è un’altra complicazione significativa. La mobilità dell’impianto può accelerare il processo di riassorbimento osseo, compromettendo ulteriormente la stabilità dell’impianto e rendendo difficile l’inserimento di un nuovo impianto in futuro.
La perdita ossea può anche influire negativamente sull’aspetto estetico del sorriso e sulla funzionalità masticatoria.
La mobilità dell’impianto dentale può anche causare dolore cronico e disagio.
Il movimento costante può irritare i tessuti molli circostanti e provocare dolore durante la masticazione o la pulizia dei denti. Questo può influire sulla qualità della vita del paziente, rendendo difficile mangiare e mantenere una buona igiene orale.
Un’altra complicanza comune è la frattura dell’impianto o delle protesi ad esso collegate.
Il movimento continuo può creare microfratture nell’impianto o nei componenti protesici, portando alla loro rottura.
Questo non solo richiede ulteriori interventi per riparare o sostituire l’impianto, ma può anche causare danni ai denti e alle strutture circostanti.
Infine, un impianto dentale che si muove può compromettere la stabilità delle protesi ad esso collegate, come corone o ponti.
Questo può causare difficoltà nella masticazione e nella fonazione, influendo negativamente sulla funzionalità orale complessiva.
Diagnosi e valutazione di un impianto dentale mobile
La prima fase consiste in un esame clinico approfondito, durante il quale il dentista verifica visivamente la stabilità dell’impianto e valuta eventuali segni di infiammazione, come arrossamento, gonfiore o secrezioni purulente.
La palpazione delle gengive e dei tessuti circostanti può rivelare sensibilità o dolore, indicatori di possibili complicazioni.
Successivamente, vengono eseguiti esami radiografici per valutare la condizione dell’osso attorno all’impianto.
Le radiografie endorali sono particolarmente utili per rilevare il riassorbimento osseo, la presenza di perimplantite o fratture dell’impianto.
In alcuni casi, il dentista può richiedere una tomografia computerizzata Cone Beam, per ottenere immagini tridimensionali più dettagliate dell’area interessata, fornendo una visione completa della struttura ossea e dell’impianto.
Un altro strumento diagnostico è il test di mobilità dell’impianto, che può essere eseguito utilizzando strumenti specifici per misurare il grado di movimento.
Questo test aiuta a determinare se l’impianto è ancora funzionalmente stabile o se è necessario un intervento immediato.
La valutazione della salute gengivale è altrettanto importante. Un sondaggio parodontale consente di misurare la profondità delle tasche gengivali attorno all’impianto, indicando la presenza di infiammazione o infezione.
La raccolta di campioni microbiologici può essere effettuata per identificare i batteri patogeni responsabili della perimplantite.
Infine, una revisione della storia clinica del paziente, compresi eventuali traumi recenti o abitudini parafunzionali, come il bruxismo, può fornire ulteriori indizi sulle cause della mobilità dell’impianto.
Interventi correttivi per un impianto dentale che si muove
Quando un impianto dentale si muove, è fondamentale intervenire con trattamenti correttivi specifici per ripristinare la stabilità e la funzionalità dell’impianto.
Se la mobilità è causata da una perimplantite, il trattamento principale è la rimozione dell’infezione.
Questo può includere una pulizia profonda delle tasche perimplantari, l’uso di antibiotici locali o sistemici e, in alcuni casi, la chirurgia parodontale per ridurre le tasche infette e promuovere la rigenerazione ossea.
Nel caso di una mancata osteointegrazione, potrebbe essere necessario rimuovere l’impianto instabile.
Una volta rimosso, si valuta l’area per decidere se è possibile inserire immediatamente un nuovo impianto o se è necessario un periodo di guarigione e rigenerazione ossea prima di procedere con un nuovo intervento.
Se il riassorbimento dell’osso alveolare è il problema, si possono adottare tecniche di rigenerazione ossea guidata (GBR) o innesti ossei per ricostruire l’osso perduto e creare una base stabile per un nuovo impianto.
In presenza di traumi esterni, il trattamento varia in base all’entità del danno. Potrebbe essere necessario ricostruire l’osso o i tessuti molli circostanti l’impianto, seguiti da una riabilitazione protesica adeguata per ripristinare la funzionalità.
Infine, se il movimento dell’impianto è dovuto a sovraccarico masticatorio o bruxismo, è fondamentale trattare queste condizioni alla radice.
L’uso di un bite notturno può aiutare a prevenire ulteriori danni, distribuendo le forze masticatorie in modo uniforme e proteggendo l’impianto.
Conclusioni
Abitate a Roma e notate che il vostro impianto dentale si muove (o vi da la sensazione di muoversi)?
Non sottovalutate il problema, è fondamentale effettuare un controllo con specialisti esperti nella manutenzione degli impianti dentali.
Presso lo Studio Dentistico Falchetti, situato nel cuore di Roma San Giovanni, offriamo la soluzione ideale per chi cerca competenza e professionalità in implantologia dentale.
Il nostro studio è riconosciuto come uno dei migliori centri per il trattamento degli impianti dentali mobili, grazie all’esperienza consolidata del nostro team di esperti.
La Dr.ssa Paola Falchetti e il suo team utilizzano le tecnologie più avanzate e i protocolli di cura più innovativi per garantire ai nostri pazienti un percorso di guarigione sereno e privo di complicazioni.
Il nostro approccio personalizzato ci consente di rispondere alle esigenze specifiche di ciascun paziente, garantendo cure mirate e efficaci.
Se il vostro impianto dentale dondola, presso il nostro studio saremo in grado di identificare le cause del problema e intervenire tempestivamente per risolverle, prevenendo complicazioni future e salvaguardando la salute del vostro sorriso.
Non esitate a contattarci per maggiori informazioni sui nostri trattamenti di implantologia dentale e su come possiamo aiutarvi a raggiungere una guarigione ottimale.
Potete trovare lo Studio Dentistico Falchetti in Via Cappadocia 12-18, a Roma San Giovanni.
Per fissare un appuntamento, è sufficiente compilare il form di contatto che trovate di seguito, oppure telefonare direttamente in studio allo 06 7720 1233.
Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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