Introduzione
Il granuloma dentale (o granuloma apicale) è una lesione endodontica periapicale cronica e rappresenta una risposta del corpo a un’infezione persistente nel dente.
Quando il tessuto pulpare, che contiene nervi e vasi sanguigni, viene danneggiato da una carie profonda o da un trauma, i batteri possono raggiungere il canale radicolare e infettare la zona apicale della radice.
Il sistema immunitario, nel tentativo di contenere i batteri e limitare il danno, forma un granuloma dentale, cioè un’area circoscritta di tessuto infiammatorio.
Dal punto di vista strutturale, il granuloma apicale è composto da cellule del sistema immunitario, come linfociti e macrofagi, che si accumulano per contrastare l’infezione.
Nonostante sia una barriera protettiva, il granuloma non elimina la fonte dell’infezione, ma la confina, prevenendo la sua diffusione immediata.
Esso rappresenta il 75% delle lesioni infiammatorie apicali delle ossa mascellari.
Come si forma un granuloma dentale?
Dal punto di vista biologico, il granuloma dentale o apicale è causato dall’incontro tra cellule immunitarie, batteri e prodotti di derivazione dal canale radicolare dentale.
Più nel dettaglio, il granuloma dentale si sviluppa seguendo questi passaggi:
- degenerazione della polpa dentale: il tessuto pulpare, compromesso da un’infezione o un trauma, degenera e perde vitalità;
- progressione dell’infiammazione: le difese immunitarie naturali non sono più in grado di controllare l’infiammazione, che si intensifica;
- espulsione dei prodotti di degenerazione: i residui della polpa necrotica vengono espulsi attraverso il forame apicale, raggiungendo la zona circostante;
- coinvolgimento dell’osso periapicale: i prodotti di degenerazione si diffondono nell’area periapicale, danneggiando il tessuto osseo circostante.
Tradotto in termini clinici, le condizioni che possono determinare un granuloma dentale includono:
- processo carioso grande non trattato e/o ricostruzioni dentali molto estese;
- danno traumatico al dente;
- compromissione del supporto parodontale del dente;
- dente già devitalizzato ma con cura canalare “corta”.
Il granuloma ai denti nasce quindi dalla “morte” del nervo e la sua degenerazione in tessuto necrotico, che si verifica tipicamente quando il processo infiammatorio che ha portato a necrosi della polpa dentaria si è cronicizzato.
Quali sono i sintomi di un granuloma dentale
I sintomi di un granuloma dentale possono variare notevolmente, da una condizione inizialmente asintomatica a manifestazioni più evidenti e dolorose nelle fasi avanzate.
Uno dei segnali più comuni è il gonfiore localizzato, che può estendersi anche alla guancia, rendendo visibile l’infiammazione.
Questo si accompagna spesso a una sensazione di pressione o tensione nella zona interessata, causata dall’accumulo di pus o dal progredire dell’infiammazione.
Il dolore associato a un granuloma dentale è solitamente penetrante e persistente, difficilmente alleviabile con rimedi comuni. Questo può irradiarsi in altre aree del viso, come l’occhio, soprattutto se il granuloma si trova nell’arcata superiore.
In alcuni casi, il dolore può essere accompagnato da cefalea, una conseguenza della diffusione dell’infiammazione ai tessuti circostanti o della tensione generata dal granuloma stesso.
Questi sintomi, sebbene significativi, possono talvolta sovrapporsi a quelli di altre problematiche dentali o orali, rendendo difficile una diagnosi immediata senza il supporto di un professionista.
Cosa comporta un granuloma dentale?
Un granuloma dentale comporta il rischio di infezioni croniche e può causare dolore intermittente o continuo.
Può generare gonfiore e portare alla formazione di ascessi o fistole, che spesso manifestano secrezioni di pus.
Nei casi più avanzati, l’infezione può diffondersi ai tessuti circostanti, causando danni significativi alla struttura ossea circostante e compromettendo la stabilità del dente.
L’osso mascellare o mandibolare può subire riassorbimento, con conseguente perdita di supporto per il dente coinvolto.
Questo processo indebolisce il dente stesso e aumenta la possibilità di fratture o perdita completa del dente. In alcuni casi, un granuloma può evolversi in una cisti radicolare, richiedendo interventi chirurgici per la rimozione.
Se non trattato, il granuloma dentale può influenzare negativamente la salute generale del paziente.
L’infezione può diffondersi attraverso il sistema circolatorio o linfatico, con potenziali implicazioni per organi distanti, come il cuore, causando problemi sistemici come l’endocardite.
Anche la qualità della vita ne risente, con sintomi fastidiosi come alitosi, sensibilità aumentata e difficoltà nella masticazione.
Cosa succede se non si cura un granuloma dentale?
Se un granuloma dentale non viene trattato, può portare a una serie di complicanze che compromettono non solo la salute del dente interessato, ma anche quella dei tessuti circostanti e, in alcuni casi, dell’intero organismo.
Inizialmente, il granuloma potrebbe rimanere asintomatico, ma col tempo l’infezione può evolvere, causando dolore, gonfiore e la formazione di ascessi.
Questi ascessi rappresentano una raccolta di pus che si accumula a causa della proliferazione batterica e della risposta immunitaria del corpo.
L’ascesso può drenare attraverso una fistola o causare un’infiammazione acuta con febbre e malessere generale.
La persistenza del granuloma porta a una progressiva distruzione dell’osso circostante la radice del dente.
Questo processo, noto come riassorbimento osseo, può destabilizzare il dente, rendendolo mobile e aumentandone il rischio di perdita.
Inoltre, il coinvolgimento del tessuto osseo può complicare eventuali trattamenti futuri, rendendo necessarie procedure più invasive, come interventi chirurgici per rimuovere il tessuto infetto o, nei casi più gravi, la sostituzione del dente con un impianto.
L’infezione cronica associata a un granuloma non curato può anche diffondersi oltre la cavità orale, entrando nel flusso sanguigno o nel sistema linfatico.
Questo può provocare complicanze sistemiche, come l’endocardite batterica, un’infezione delle valvole cardiache, o l’infiammazione di altri organi vitali.
Un granuloma dentale può guarire da solo?
Un granuloma dentale non può guarire spontaneamente.
La sua natura cronica deriva dalla persistenza del processo infiammatorio innescato dalla necrosi della polpa dentale, spesso dovuta a carie profonde o traumi.
Questo processo infiammatorio non si risolve da solo perché i batteri che lo alimentano rimangono attivi nel tessuto morto della radice del dente, generando una condizione stabile ma patologica.
Senza intervento, il granuloma non solo non migliora, ma può peggiorare nel tempo.
In alcuni casi, i granulomi dentali possono rimanere stabili per un periodo, senza provocare sintomi evidenti. Tuttavia, questa apparente quiete non deve essere interpretata come una guarigione.
Nuovi stimoli infiammatori, come infezioni batteriche aggiuntive, possono attivare una crescita progressiva della lesione.
Questo peggioramento può trasformare il granuloma in una cisti periapicale, una lesione più grande e complessa che può coinvolgere i denti circostanti.
Se non trattato, un granuloma dentale può evolvere in complicanze più gravi, come un ascesso cutaneo causato da sovrainfezione o il riassorbimento dell’osso circostante, rendendo inevitabile l’estrazione del dente interessato.
Come si cura il granuloma dentale
In generale, è essenziale cercare di prevenire l’instaurarsi di un granuloma dentale curando carie e rifacendo le otturazioni rovinate.
Il controllo periodico ogni 6 mesi è la prassi che tutti noi dovremmo sempre seguire per prevenire non solo il granuloma ai denti, ma anche tutte le altre malattie dentali.
Se invece un granuloma apicale si è già stabilizzato, l’unico modo di dare una chance di cura è rimuovere l’infiammazione e/o la necrosi pulpare che nutrono la patologia apicale.
Si tratta, cioè, di fare un trattamento endodontico o ri-trattamento, in caso di denti già devitalizzati.
La terapia dei granulomi apicali deve prevedere l’esecuzione di un’endodonzia a regola d’arte.
Questa dovrebbe:
- rimuovere tutto il tessuto malato;
- arrivare a pulire le radici del dente fino al loro apice;
- disinfettare perfettamente l’interno tramite l’uso combinato di strumenti endodontici e lavaggi canalari (gli interventi possono sicuramente essere effettuati con la sedazione endovenosa, per rendere l’intervento il meno doloroso possibile).
Se il trattamento endodontico viene eseguito bene, i granulomi dentali possono essere risolti senza rischi con un’eccellente prognosi di successo, indipendentemente dall’età del paziente.
Quando non è il caso di trattare un granuloma dentale
Ci sono dei casi, tuttavia, in cui la devitalizzazione di un dente con granuloma dentale può essere davvero molto difficile o non vale la pena di essere eseguita.
Tipicamente, questo si verifica quando la carie dentale ha distrutto grandissima parte della corona del dente o il dente con granuloma è già stato trattato diverse volte.
In questi casi è bene valutare altre alternative terapeutiche, come l’estrazione del dente con granuloma e suo ripristino con impianto dentale.
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Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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