Introduzione
Derivante dal prefisso greco “dis” e dal termine “khrôma”, ossia colore, la discromia dentale è una problematica estetica, intesa come un’alterazione della colorazione naturale dei nostri denti, che può verificarsi superficialmente, oppure più in profondità.
Possiamo considerare come casi di discromia dentale, quelle dentature le cui colorazioni si presentano come particolarmente gialle, se non proprio scure (in certi casi).
Questa problematica estetica, come alcuni potrebbero erroneamente credere, non si presenta esclusivamente su pazienti in età avanzata, ma può verificarsi anche su ragazzi giovani, che presentano una bella dentatura nella forma, ma non nella colorazione.
In questo approfondimento sulla discromia dentale, analizzeremo le tipologie che si riscontrano solitamente, nonché i possibili trattamenti per porvi rimedio.
Una buona domanda di partenza è però la seguente: da cosa dipende il colore naturale dei nostri denti? Scopriamolo insieme.
Da dove deriva la naturale colorazione dei denti
Erroneamente si ritiene che il colore naturale del dente derivi dallo strato di smalto esterno; in realtà non è così, in quanto esso risulta essere traslucido.
In realtà, il colore naturale dei nostri denti deriva dalla dentina, una sostanza che si trova al di sotto dello smalto e protegge la polpa, ossia la parte vitale dell’elemento dentale.
Un dente naturale assume, solitamente, una colorazione bianca, con una lieve tendenza all’azzurro luminoso, ma in realtà tale conformazione cromatica non vale per tutti, indistintamente.
Difatti, la colorazione della dentina ha origine genetica, esattamente come accade per il colore dei nostri occhi o capelli.
Ciò vuol dire che non tutti hanno la stessa colorazione dei denti, ma:
- si possono presentare piccole variazioni cromatiche, perché ereditate;
- vi possono essere fattori derivanti dal nostro stile di vita, che nel lungo periodo vanno ad incidere sulla colorazione dei denti (pensiamo alle nostre abitudini alimentari).
Anche il fattore età incide sulla colorazione dei denti.
Non vi è nulla di strano che, con il passare degli anni, si tenda ad avere una dentatura meno brillante, con una colorazione più tendente allo scuro.
Ciò nonostante, possono verificarsi con il tempo anche particolari forme di alterazione cromatica, che non hanno nulla a che fare con i casi fin qui descritti, generando delle vere e proprie discromie dentali.
Vediamo adesso i due grandi gruppi, nei quali si distinguono queste problematiche estetiche: parleremo, quindi, di discromie intrinseche ed estrinseche.
Discromia dentale intrinseca
Le discromie intrinseche sono macchie che coinvolgono i tessuti profondi del dente, e possono interessare un singolo elemento, come tutti gli elementi di entrambe le arcate dentarie.
I fattori che possono causare la comparsa di queste macchie sono diversi.
Ad esempio potrebbero essere dovute a:
- malattie congenite, come l’amelogenesi imperfetta;
- traumi pregressi. Un dente traumatizzato tende ad inscurirsi con il passare del tempo;
- assunzione di farmaci, come ad esempio le tetracicline;
- sovradosaggi del fluoro sistemico.
Presso il nostro Studio dentistico di Roma San Giovanni, non è raro imbattersi in alcuni dei casi sopracitati.
Discromie derivanti da traumi pregressi
Ad esempio, parlando con alcuni pazienti durante la prima visita, abbiamo scoperto che hanno subito dei traumi da piccoli, magari giocando a pallone, o durante una competizione di ginnastica artistica.
In questi casi, quando un elemento dentario viene traumatizzato, incorriamo in una retrazione della camera pulpare (la zona contenente vasi e nervi che determina la vitalità dell’elemento), arrivando ad avere una colorazione che va dal giallo al marrone del dente.
Sfortunatamente, spesso questo accade nei denti anteriori, generando discromie dentali facilmente visibili.
Denti discromici da assunzione di farmaci: il caso delle tetracicline
L’assunzione di tetracicline durante la formazione dei tessuti dentali può portare ad un effetto collaterale, sgradito dai pazienti, che consiste in discromie permanenti dentali.
La prevalenza di denti discromici a causa dell’assunzione di tetracicline (TST) è stata stimata essere del 3-6% [Sanchez 2004], e può essere generalizzata o localizzata e di colore variabile dal giallo chiaro al grigio al marrone scuro col tipico aspetto a striature.
La manifestazione clinica dipende:
- dal tipo di tetraciclina assunta;
- dalla dose;
- dalla durata dell’assunzione;
- dal periodo di sviluppo dei tessuti dei denti.
Discromia dentale estrinseca
Le discromie dentali estrinseche sono spesso una conseguenza diretta della nostra alimentazione e del nostro stile di vita.
Difatti, come suggerisce il nome, derivano dall’esterno del dente, e non dall’interno, come nel caso delle forme intrinseche.
Alcuni fattori che possono condurre a queste alterazioni cromatiche, sono:
- l’assunzione di cibi altamente acidi, come ad esempio alcuni frutti dai colori molto vivaci (more, ciliegie, mirtilli, uva), ma anche alcune verdure come i pomodori e le rape rosse.
Ovviamente, considerando anche l’elevato numero di sostanze nutrienti che apportano al nostro organismo, ne consigliamo comunque il loro uso;
- bevande colorate, come i classici tè, caffè e vino rosso, ma anche bevande gassate;
- fumo di sigaretta;
- placca e tartaro sedimentati a lungo all’interno del cavo orale del paziente.
Come possiamo intervenire sulle discromie dentali?
Abbiamo visto molto brevemente, quali sono le principali tipologie di discromia dentale.
Ma come possiamo intervenire per eliminare o ridurre la problematica estetica?
Tra la tipologia estrinseca e quella intrinseca vi possono essere differenze anche sulla forma di trattamento più idonea.
Andiamo a vedere i trattamenti clinici più indicati per entrambe.
Trattamento di casi di discromia intrinseca
Prima cosa da fare, nel caso in cui si riscontrino macchie che interessano il nostro tessuto dentale, è il non improvvisare nulla.
Rivolgiamoci, quindi, senza indugi al nostro igienista dentale di fiducia, che studierà il caso, in modo da proporre tutte le soluzioni possibili e migliori, sulla base del vostro problema specifico.
Torniamo ai due casi di discromie dentali intrinseche che abbiamo presentato:
- il paziente con macchie derivanti da un trauma dentale pregresso;
- le discromie TST, o derivanti da assunzione di tetracicline.
Eliminazione problematica estetica su denti traumatizzati
Riguardo il primo caso, nella peggiore delle ipotesi, questi denti andranno devitalizzati poiché la polpa dentale va in necrosi, quindi morirà, diffondendo la carica batterica nei tessuti necrotici.
Altre volte la polpa può ritrarsi e non ci sarà bisogno di eseguire una terapia canalare.
In ogni caso il dente traumatizzato si scurirà, diventando particolarmente sgradevole alla vista.
La soluzione più rapida e meno invasiva, per tornare ad un bel sorriso, può essere l’inserimento di faccette estetiche dentali, che andranno a nascondere la discromia, restituendo un sorriso perfetto.
Trattamento clinico per discromia dentale TST
Il trattamento clinico di queste discromie TST per migliorare l’aspetto estetico spazia:
- dallo sbiancamento dentale;
- alle faccette estetiche in resina composita o porcellana (molto interessanti sono le faccette lumineers, soluzione estetica particolarmente richiesta anche da vari personaggi del mondo dello spettacolo).
In alcuni casi rileviamo buoni risultati anche con l’utilizzo di sistemi sbiancanti, che però andranno ripetuti nel tempo.
È inutile dire che, quando la discromia dentale è molto accentuata, l’utilizzo dei solo sistemi sbiancanti non darà il risultato sperato.
In quei casi è possibile intervenire con l’applicazione di faccette estetiche, così da ovviare al problema estetico.
Come trattare i casi di discromia dentale estrinseca
Questo tipo di discromia dentale deriva soprattutto da particolari abitudini alimentari, inoltre risulta avere un grado di reversibilità molto più elevato, rispetto ai casi di discromie intrinseche che abbiamo appena visto.
Di conseguenza, su queste alterazioni cromatiche è possibile lavorarci più tranquillamente, soprattutto in materia di prevenzione, iniziando noi stessi con i buoni comportamenti da tenere tutti i giorni.
Quindi, non dimentichiamo mai la buona igiene orale domestica, utile per prevenire la formazione di queste macchie, e cerchiamo di mantenere un rapporto più sano con la nostra alimentazione quotidiana.
Alcuni piccoli consigli per non macchiare i denti ingerendo bevande?
- se bevete caffè, sorseggiate anche un bicchierino d’acqua per sciacquare la zona;
- nel caso in cui beviate una tisana prima di andare a dormire, non dimenticatevi mai di lavare i denti prima di andare a dormire.
Inoltre, non dimentichiamo di mantenere le periodiche sedute di igiene orale professionale (almeno una ogni 6 mesi), per effettuare l’ablazione del tartaro andando, così, ad eliminare placca e tartaro, nonché le macchie formatesi, con trattamenti di sbiancamento appositi.
Conclusioni
Abbiamo visto come le discromie dentali:
- rappresentino una problematica estetica di non poco conto;
- possano rendere anche particolarmente sgradevole il nostro sorriso.
Quindi non disperate: con un’attenta valutazione del vostro caso, sarà possibile verificare il tipo di problematica presente sul vostro cavo orale, e scegliere il trattamento più idoneo.
Se abiti a Roma e ti sei reso conto che qualcosa nella colorazione dei tuoi denti proprio non va, è il momento di effettuare un controllo e stabilire il miglior trattamento, utile a risolvere la problematica derivante da discromia dentale!
Per prenotare una prima visita di controllo presso lo Studio Falchetti, non devi fare altro che contattarci telefonicamente allo 06 7720 1233, oppure al 392 8022 767.
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Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2007 presso l’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. 5615.
Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica nel 2011 presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti.
Relatrice su metodiche implantari e ricostruttive collabora attivamente presso rinomati studi dentistici.
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